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Elettrosmog: il nemico invisibile...solo alla scienza "ufficiale" italiana

di Federica Libanoro, Living Land n°1/2001

In occasione dell'XI Congresso del CODACONS tenutosi a Roccaraso il 3 e 4 giugno 2000, si è dedicato un Convegno internazionale sull'inquinamento elettromagnetico. Ricer-catori da tutto il mondo ed esponenti italiani coinvolti nel dibattito scientifico si sono alternati dando vita ad un interessantissimo e quanto mai aggiornato dibattito. Tra i relatori stranieri: Cherry (Nuova Zelanda), Kundi (Austria), Santini (Francia) e Hyland (Gran Bretagna). Tra gli italiani Giuliani (ISPESL), Grimaldi (CNR), Marinelli (CNR), Soffritti (Fondazione Ramazzini) e Veronesi (Ministro della Sanità).

Dagli atti richiedibili presso la Segreteria del CODACONS (Tel.: 06/3725809 Fax: 06/3701709), emerge una folta letteratura che documenta l'esistenza di effetti non termici, oltre ai già riconosciuti effetti termici, in seguito all'esposizione a campi ELF e RF/MO.

In particolare, il comitato ha dibattuto sulle eventuali interazioni delle radiazioni a microonde pulsate a bassa intensità, come per esempio quelle utilizzate dalla telefonia mobile GSM, con gli organismi viventi.

E' stato infatti recentemente rilevato che l'utilizzo del TDMA nel sistema GSM implica un complesso sistema di segnali pulsati, alcuni dei quali (quelli a 2 Hz e a 8,34 Hz) corrispondono alle frequenze di oscillazione elettrica riscontrate nel cervello, cioè alle onde cerebrali alfa e delta.

Ciò ha indotto alcuni scienziati (G.J. Hyland) ad ipotizzare una possibile sensibilità degli organismi viventi ai due aspetti della radiazione GSM: la radiazione a microonde e le pulsazioni a bassa intensità.

Questa nuova "evidenza" si somma a quelle emerse in se-guito ai numerosi studi sperimentali condotti negli ultimi 40 anni su colture di tessuti e su uomini ed animali e che testimoniano di possibili effetti deleteri per la salute correlati all'esposizione a campi elettromagnetici a bassa e ad alta frequenza: incremento dell'incidenza del cancro, disturbi neurologici e a livello dell'apparato cardiaco e riproduttivo, effetti a livello endocrinologico ed immunologico oltre che l'alterazione dell'attività delle cellule.

L'insieme di queste evidenze richiede urgentemente che:

1) le autorità locali e/o regionali siano direttamente coin-volte nello sviluppo delle stazioni base al fine di mettere a punto strategie e piani che interessino direttamente sia gli operatori commerciali che i residenti. Le evidenze scientifiche inducono inoltre a considerare la possibilità di introdurre un "target di qualità di massima esposizione" per la popolazione che non ecceda 1 mW/m2 (0,6 VIm); 2) i consumatori siano debitamente informati sui livelli di esposizione, in condizioni di normale utilizzo, di tutte le apparecchiature radianti: apparecchi domestici, stazioni radio base ed in particolar modo i telefoni cellulari.

In conclusione, il comitato scientifico ha auspicato la creazione, in Italia, di una commissione indipendente, avente il compito di: 1) raccogliere i dati epidemiologici sugli utenti di telefono cellulare e sulla popolazione residente nelle vicinanze di stazioni radio-base. 2) studiare la reale esposizione dovuta all'uso dei telefoni cellulari, allo scopo di acquisire le informazioni necessarie per garantire una protezione adeguata agli utenti di telefoni cellulari.

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