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CAMPI ELETTROMAGNETICI e SALUTE

E' necessario distinguere fra effetti sanitari acuti, o di breve periodo, ed effetti cronici, o di lungo periodo.

EFFETTI ACUTI:

Possono manifestarsi come immediata conseguenza di massiccie esposizioni al di sopra di una certa soglia; sono stati segnalati:

  1. per esposizione alle alte frequenze:
    • opacizzazione del cristallino, anomalie alla cornea
    • ridotta produzione di sperma
    • alterazione delle funzioni neurali e neuromuscolari
    • alterazioni del sistema immunitario
  2. per esposizione alle basse frequenze:
    • effetti sul sistema visivo e sul sistema nervoso centrale
    • stimolazione di tessuti eccitabili
    • extrasistole e fibrillazione ventricolare

Sono stati riscontrati inoltre sintomi quali cefalea, insonnia, affaticamento, in presenza di campi al di sotto dei limiti raccomandati per la protezione dagli effetti acuti (ipersensibilità elettromagnetica).

EFFETTI CRONICI:

Possono manifestarsi dopo periodi anche lunghi di latenza, in conseguenza di lievi esposizioni, senza alcuna soglia certa. Tali effetti hanno una natura probabilistica: all'aumentare della durata dell'esposizione, aumenta la probabilità di contrarre un danno, ma non l'entità del danno stesso.

Gli studi sugli effetti delle alte frequenze hanno dato fino ad oggi riscontri controversi.

Per le basse frequenze, alcuni studi hanno ipotizzato un aumento del rischio per la, leucemia infantile; in molti studi è stato scelto il valore di 0,2 µT (microtesla) come linea di demarcazione tra individui esposti e non esposti. Secondo stime effettuate dll'Istituto Superiore della Sanità, l'esposizione ai campi ELF prodotti dalle linee elettriche potrebbe causare in Italia indicativamente l'1% dei circa 400 casi di leucemia infantile che si registrano ogni anno.

Il Natinal Institute of Environmental Health Sciences, (NIEHS, USA) ha valutatao i campi ELF solamente come "possibile cancerogeno per l'uomo", basandosi sulle 5 categorie di classificazione usate dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), mentre ad esempio il benzene è stato identificato cancerogeno.

Le 5 categorie IARC per classificare l'evidenza scientifica relativa ad agenti potenzialmente cangerogeni per l'uomo sono:

  • Probabilmente non cancerogeno
  • Non classificabile come cancerogeno
  • Possibile cancerogeno
  • Probabile cancerogeno
  • Cancerogeno

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda comunque di seguire per la prevenzione dei possibili effetti di lungo periodo, il "principio cautelativo", ossia di adottare misure di tutela della popolazione anche in assenza di dati definitivi sulla nocività dei CEM. Tali misure, sempre secondo l'OMS, dovrebbero essere semplici, facilmente perseguibili e di basso costo, e per queste ragioni dovrebbero essere adottate in particolare per le nuove installazioni.

Fonte: ARPA Veneto: fascicolo "Onde in chiaro, a proposito di ... inquinamento elettromagnetico".

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